mercoledì 30 aprile 2014

Bologna: ancora tu.Ovvero, il Convegno UNAEP del 13 giugno


"Ancora tu? Ma non dovevamo vederci più?"

.....Bologna 15 novembre 2013, il presidente disse: "Per anni non organizzerò più convegni così grandi a Bologna. Troppo faticoso".

Meno di un anno dopo:

......Bologna 13 giugno 2014, il presidente è una "pallara"..............

L'immagine sottostante ne è la prova provata...: non fidatevi più del presidente UNAEP: dice una cosa e fa l'esatto contrario.



Tenetelo a mente quando sarà il momento di rinnovare le cariche!


NEL FRATTEMPO, PERO', SAREBBE MOOOOOOOOLTO  SIMPATICO ESSERCI...

Non vorrei che oltre che "pallara", la Presidente fosse anche permalosa!

A parte le battute, speriamo di vederci in tanti.

Sono sempre occasioni di crescita, personale e dell'Unione di cui ognuno di noi è parte!

UNAEP: siamo seguiti dal mondo... ;-))



Nell'era della comunicazione spinta al parossismo, ove o "sono su social network ergo sum", o "Nessuno è il mio nome", è giusto che ognuno di noi iscritti sia a conoscenza anche dei "dati" che riguardano la diffusione del nostro "nome" (ndr: U.N.A.E.P.) in giro...per il mondo!





Il nostro Webmaster (nostro perchè lo paghiamo con i soldi di tutti noi), ha trasmesso i report che vedete raffigurati, da cui emerge un dato confortante, anzi più dati confortanti:
                                                                             Fig. 1
- Fig. 1 - nel periodo 22/mar/2014-21/apr/2014, quindi nell'arco temporale di un mese, vi sono state 4.556 visualizzazioni del nostro sito istituzionale, con un incremento percentuale di nuove sessioni pari al 44,46%.

Ma non è questo il dato più sorprendente.

Scorrendo, infatti, la "Panoramica del pubblico" rappresentata nella Fig. 1, emerge che le pagine della nostra Unione sono visitate da altri 9 Paesi al mondo, oltre all'Italia, ovviamente.

Confesso lo stupore nel leggere che questi Paesi stranieri, in ordine di accessi, sono:
il Regno Unito,
il Brasile,
la Francia,
il Belgio,
la Germania,
l'Ecuador,
l'India,
gli Stati Uniti
la Svizzera.

Ma ci rendiamo conto??? L'Ecuador..., il Brasile...., l'India....

Epperdirindina!!!

...che non sia il caso di fare sessioni tradotte in inglese, tedesco, portoghese, spagnolo e francese? 





Nella successiva immagine, invece, è raffigurato il grafico del "coinvolgimento", ovvero della durata con cui le pagine vengono consultate. 

- Fig. 2 - nel medesimo arco temporale preso a campione, emerge inoltre che la durata di ogni visualizzazione va da un minimo di 10 secondi ad un massimo di 30 minuti (1801 secondi).
                                                                                                                        Fig. 2



Insomma, cari amici, ci stiamo internazionalizzando!

Forse nella prossima Assemblea Nazionale sarà il caso di inserire un punto nuovo all'o.d.g.: "Costituzione Ufficio relazioni internazionali".....

In attesa consiglio a tutti di  frequentare corsi di lingua, in particolare ai Segretari di Comparto per essere pronti a rendere pareri anche ai colleghi Ecuadoregni!




giovedì 24 aprile 2014

A Palermo si discute del contratto di lavoro Avvocati pubblici...che non c'è


Da pochi mesi si è rinnovata la Sezione regionale U.N.A.E.P. della Sicilia, una delle principali "cellule" dislocate della nostra Unione.


A sugellare questo nuovo corso - per dirla alla Renzi, questa "svolta buona" - il Segretario regionale, avv. Carmelo Lauria, Lello per gli amici, ha organizzato un bell'evento formativo, col quale avviare il lavoro in Sicilia.
La Scuola Superiore dell'Avvocatura del C.N.F. partecipa all'evento con il consigliere C.N.F. avv. Federino Ferina.

I relatori affronteranno il tema nevralgico dell'assenza di una uniforme disciplina per gli avvocati, anche e soprattutto alla luce della prescrizione in tal senso della legge forense vigente, il cui art. 23 demanda la garanzia di indipendenza, autonomia e il compenso adeguato, al contratto di lavoro.

Particolare attenzione sarà prestata all'intervento del Giudice del Tribunale del lavoro di Palermo, dott.ssa Paola Marino.


Spiace, invece, che il Sindaco Orlando, invitato quale Presidente di ANCI Sicilia, si trovi in quel giorno all'estero, poiché la sua voce sarebbe stata autorevole e, soprattutto, gradita.
Ha comunque inviato una gentile lettera...di cui ci accontenteremo.

Sarà, in ogni caso, e al di là della mattinata di lavori, sempre e comunque una grande festa, la festa tipica delle persone unite da interessi, stima, considerazione, che si incontrano!

A presto amici miei!


giovedì 17 aprile 2014

Buona Pasqua da UNAEP

Cari Amici,
Pasqua si sta avvicinando e, come la primavera, ci ricorda la "rinascita" e sembra volerci rammentare che ognuno di noi deve adoperarsi per perseguire "cambiamenti".....

Ebbene, in attesa di ottenenere i "cambiamenti" ed i giusti riconoscimenti professionali, desidero augurare a tutti pace, serenità, e amore verso gli altri.

Auguri di Buona Pasqua

Avvocatura pubblica: impermeabilizzazione, massima resa ai minori costi!

Il 3 dicembre 2013 su questo Blog avevamo dato atto della sentenza del TAR Lazio, Roma, I, n. 9941 del 21 novembre 2013, in cui erano affermati principi di elevatissimo spessore sulle avvocature interne degli enti (in specie l'avvocatura civica del comune di Reggio Calabria, disciolto per infiltrazioni mafiose, proprio con riguardo agli incarichi ad avvocati esterni in presenza di una avvocatura interna).

Oggi il tema è ritornato attuale, poichè - in seguito all'appello proposto dal Comune interessato - il Consiglio di Stato, Sez. III, con sentenza n. 1796 dell'11 aprile 2014, ha confermato la sentenza del TAR Lazio.

I principi in essa contenuti, dunque, sono scolpiti nel marmo!

Marmorei, pertanto, sono oggi i seguenti principi: l'Ente pubblico, tramite la propria avvocatura interna, ha la possibilità di essere impermeabile all'influenza ed al condizionamento della criminalità. Tramite la propria avvocatura interna ha la possibilità di effettuare consistenti risparmi di spesa, per servizi altrimenti reperibili all'esterno con aggravio di costi per i pubblici bilanci.

Questo si diceva il 3 dicembre scorso:

(tratto dal Blog del 3.12.2013)
"I principi sull'Avvocatura.

Preliminarmente il TAR riporta una parte della Relazione dei Saggi anzidetta: "il rimedio (dello scioglimento) è predisposto anche nell'evidente consapevolezza della scarsa percepibilità delle varie concrete forme di connessione o di contiguità-e dunque di condizionamento-fra organizzazioni criminali e sfera pubblica, e della necessità di evitare con immediatezza che l'amministrazione dell'ente locale rimanga permeabile all'influenza della criminalità organizzata".
Ciò premesso, viene dato atto come la commissione prefettizia di indagine aveva segnalato a carico dell’amministrazione comunale di Reggio Calabria emblematiche criticità in vari settori (lavori pubblici, contrattuale, attività produttive, patrimonio, sociale), fra cui il settore Avvocatura.
In particolare, nel settore Avvocatura Civica, è stato riscontrato come l'Ufficio di Gabinetto del Sindaco provvedesse ad affidare incarichi legali riguardanti cause di rilevante valore a un avvocato esterno (che per combinazione era la compagna di un assessore comunale dimessosi a seguito di inchiesta giudiziaria proprio per questioni di mafia). Continua sul punto specifico la relazione prefettizia, affermando con meridiana chiarezza che “L’omessa attivazione di meccanismi di difesa preventiva in settori nevralgici … ha reso il Comune decisamente permeabile a condizionamenti esterni”, quella permeabilità che l'Avvocatura interna quotidianamente presidia!
Ed infatti, sia dalla Commissione prefettizia che dal TAR, viene ritenuto un "passaggio saliente della proposta" di scioglimento del Consiglio Comunale, "la questione relativa alla mancata costituzione dell'Avvocatura civica, nonostante una delibera del 2003 ne prevedesse l'istituzione e all'interno dell'apparato burocratico vi sia un congruo numero di avvocati, cui è conseguito l’affidamento degli incarichi di rappresentanza legale a professionisti esterni. Tra essi, numerosi incarichi professionali, anche per cause di importo considerevole (...)" risultavano essere stati affidati a fidanzate, amici, figli di boss riconducibili a cosche criminali, ecc. 
Soltanto a seguito della grave situazione rilevata dalla Commissione d'indagine prefettizia, nel mese di aprile 2012, vale a dire dopo quasi un decennio dall'atto deliberativo, l'amministrazione comunale ha regolamentato il funzionamento dell'Avvocatura civica, ancorchè il sindaco, nelle more dell'emanazione dei provvedimenti organizzativi del settore, si sia mantenuto libero di nominare sua sponte i professionisti esterni".

RESTA DA CAPIRE SE L'ODIERNA "SVOLTA BUONA" DI RENZIANA MEMORIA DESIDERA IMPERMEABILIZZARE LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, CON LA MAGGIOR RESA, AI MINORI COSTI.

CHI DOVESSE SPENDERE DENARO PROPRIO, LO FAREBBE!

LA PALLA A TE RENZI.....

GIOCALA BENE, E NOI CI SIAMO!

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Massima Cons. Stato, III, sent. n. 1796/14
La modifica introdotta all’art. 143 t.u.e.l. non fa recedere la ratio sottesa alla disposizione di offrire uno strumento di tutela avanzata in particolari situazioni ambientali nei confronti del controllo ed dell’ingerenza delle organizzazioni criminali sull’azione amministrativa degli enti locali, in presenza anche di situazioni estranee all'area propria dell'intervento penalistico o preventivo. Ciò nell'evidente consapevolezza della scarsa percepibilità, in tempi brevi, delle varie concrete forme di connessione o di contiguità – e dunque di condizionamento – fra organizzazioni criminali e sfera pubblica, e della necessità di evitare con immediatezza che l'amministrazione dell'ente locale rimanga permeabile all'influenza della criminalità organizzata. Resta, quindi, ferma la connotazione dell’ istituto nel vigente sistema normativo quale «misura di carattere straordinario» per fronteggiare "una emergenza straordinaria" (in termini, Corte cost. n. 103 del 19.3.1993, nell'escludere profili di incostituzionalità del previgente art. 15-bis della legge 19.3.1990, n. 55). Il testo novellato dell’art. 143 t.u.e.l. introduce la misura amministrativa di prevenzione che, pur non caratterizzandosi come sanzionatoria verso soggetti determinati, viene ad incidere sul consenso espresso dalla comunità locale nella scelta degli organi di essa rappresentativi. A sostegno della misura non è quindi sufficiente un mero quadro indiziario fondato su “semplici elementi”, in base ai quali sia solo plausibile il potenziale collegamento o l’influenza dei sodalizi criminali verso gli amministratori comunali , con condizionamento delle loro scelte e ricaduta sul buon andamento ed imparzialità dell’azione amministrativa, sul regolare funzionamento dei servizi e sulle stesse condizioni di sicurezza pubblica, dovendo detti elementi caratterizzarsi per concretezza, essere cioè assistiti da un obiettivo e documentato accertamento nella loro realtà storica; univocità, che sta a significare la loro direzione agli scopi che la misura di rigore è intesa a prevenire; rilevanza, che si caratterizza per l’idoneità all’effetto di compromettere il regolare svolgimento delle funzioni dell’ente locale” (Cons. Stato, sez. III, 12.1.2013, n. 126).
2. Deve ritenersi legittimo il decreto di scioglimento del consiglio comunale fondato su numerosi accertamenti eseguiti dagli organi di polizia e sul monitoraggio dell’attività dell’ente in considerazione del contesto ambientale e di numerose vicende indicative di infiltramento mafioso, che hanno messo in luce una fitta trama di relazioni e frequentazioni equivoche, nonché una gestione politico-amministrativa poco trasparente dell’ente. Dalla ricostruzione effettuata dall’amministrazione preposta alle verifiche in questione emerge un contesto generale di diffusa illegalità, ove la criminalità organizzata esercita la propria influenza sugli organi elettivi del comune, con conseguente pregiudizio alla capacità di gestione e al buon funzionamento dell’ente. Nel valutare la legittimità del provvedi mento, la proposta di scioglimento non può essere scomposta in singoli atti per coglierne la scarsa rilevanza del singolo fatto contestato. I fatti devono essere infatti letti nella loro correlazione e nella capacità del loro insieme di denotare fenomeni di condizionamento ed infiltrazione criminale. Così seppure una meticolosa analisi dei dati posti alla base dello scioglimento del comune possa far emergere che alcuni fra gli innumerevoli elementi riportati sono approssimativi o poco rilevanti, il provvedimento di scioglimento nel suo complesso rispetta i requisiti previsti dalla legge e accerta un livello di infiltrazione criminale inaccettabile. Né d’altra parte può ritenersi che il provvedimento di scioglimento sia inficiato dalla mancata indicazione dei “provvedimenti necessari per rimuovere tempestivamente gli effetti pi&ugr ave; gravi e pregiudizievoli per l’interesse pubblico”. Proprio la richiamata ratio dell’istituto che è teso ad “offrire uno strumento di tutela avanzata in particolari situazioni ambientali nei confronti del controllo ed dell’ingerenza delle organizzazioni criminali sull’azione amministrativa degli enti locali” impedisce di ritenere che il rispetto di tale prescrizione costituisca condizione di validità del provvedimento e non piuttosto mera irregolarità non invalidante.

lunedì 7 aprile 2014

C'è una vita vivere....


Ai tempi del mio esame di maturità portai una "tesina" su Cesare Pavese.

Per farla, naturalmente, fui costretta a leggere tutte le sue opere. Mi innamorai più di tutte di due libri: Il male di vivere e uno contenente una Raccolta di lettere.

Recentemente ho riletto alcuni libri di Pavese, ed ho ritrovato una lettera che, proprio dalla sua rilettura, mi ha fatto riflettere sulla nostra "condizione"...    
E il parallelo fra ciò che dice Pavese al suo editore Einaudi ("fin che continuerete con questo sistema di sfruttamento integrale dei vostri dipendenti, non potrete sperare dagli stessi un rendimento superiore alle loro possibilità"), e noi è venuto spontaneo.


Spettabili Enti, con i "6 sigari Roma" che ci volete dare, non potete pretendere da noi che manteniamo l'impegno sino ad ora prestato, per sola coscienza personale.

La Natura ci chiama.......

C'è una vita da vivere...........

Nessun commento ulteriore.

Leggete e traetene le conclusioni.

venerdì 4 aprile 2014

Se si semina bene..in primavera si raccoglie.. La famiglia UNAEP aumenta ancora!

Diceva Romano Battaglia (Sulla riva dei nostri pensieri, 2000), che "l'entusiasmo è il più grande patrimonio che l'uomo possieda, è l'energia vitale che stimola le idee, è il sentiero che conduce al successo. Rappresenta la colonna portante attorno alla quale possiamo muoverci con libertà e creatività".

E' questo che ci sta spingendo a non sentire i sacrifici che, per tutti noi, navigare controvento comporta.

E' questo che ci sta spingendo a costituire Sezioni regionali, ad organizzare faticosamente convegni formativi, a cercare senza sosta nuove adesioni che, da un lato, ingrossino le nostre fila rendendoci sempre più "pesanti", dall'altro aggiungano "nuova linfa", nuove forze, nuove idee.

Anche oggi sono giunte una decina di nuove iscrizioni, una decina di nuove menti di cui l'Unione ha bisogno!

Per un Presidente entrante è entusiasmante da ottobre ad oggi aver quasi raddoppiato le iscrizioni "ereditate" (molte delle quali già mietute in prima persona nelle precedenti "cariche" associative).

Per un Presidente entrante è parimenti entusiasmante da ottobre ad oggi aver rinnovato totalmente una Sezione Regionale esistente, rafforzandola e dotandola di organi fortissimi, in una parte strategica dell'Italia (Sicilia), averne costituite due nuove fiammanti (Lombardia e Friuli), una in arrivo nei prossimi giorni (Lazio) e almeno altre due in dirittura di arrivo (Toscana e Sardegna).

Per tutti gli Organi dell'Unione questi dati devono essere entusiasmanti: se non si gioisce di un raccolto così copioso di patrimonio umano, di che altro si deve gioire?

Anche sul piano delle attività, delle pronunce favorevoli - per le quali stiamo raccogliendo un completo archivio specialistico, che persino i giudici ci invidiano (!!) - l'essere sempre più conosciuti e presenti nelle istituzioni di politica forense, nelle istituzioni della giustizia, negli enti - pubblici e privati - datori di lavoro, ha portato l'Unione Nazionale Avvocati Enti Pubblici ad essere conosciuta e apprezzata.

Forse è la cura e l'amore con cui si sta seminando che produce buoni raccolti.... Be', allora metteremo ancora più cura e anmcora più amore, perchè vogliamo un raccolto di dimensioni inimmaginabili...

Perchè abbiamo obiettivi da realizzare e sogni da perseguire...




Allora, cara amica, caro amico, ti esorto: