SCADENZA DEL TRIENNIO 2011-2013 PER L'OBBLIGO FORMATIVO PER GLI AVVOCATI. ....DALLA CIRCOLARE DEL C.N.F. ALL'ART. 11 DELLA LEGGE FORENSE
La cosa bella della vita è che non smetti mai di imparare...
Mai detti furono più azzeccati soprattutto se riferiti agli avvocati.
Si sa, finita l'Università si tira un lungo respiro pensando che, finalmente, si è finito di studiare!
Con la propria bella laurea di dottore in giurisprudenza in tasca, l'unico pensiero rimasto nella testa è quello di ... scegliere una bella cornice affinchè la resa sia perfetta!
In realtà, si finge (inizialmente) di dimenticare che c'è l'esame da avvocato, da sostenere, ma per quello c'è tempo. La pratica, i concorsi, ehhh...hai voglia...
Da qui a là...
Eppoi studiare per l'esame non è un problema... (seeee...molto peggio!), tanto basta ripassare...
Poi, se fortunosamente si è superato pure quello scoglio (irto q.b.), davvero ci si sente padroni del mondo: la "scuola" è davvero finita!
Ah sì?
Ehhh no!
C'è infatti la fatidica "formazione continua"
...... E' giusto, infatti, che chi più è fresco di studi debba ... studiare e prepararsi, mentre chi è un "vecchio" avvocato possa vivere di ricordi... (quanto era bello il Codice Zanardelli; affascinante però Calamandrei; non si può affrontare un atto senza latinetti; ecc.)
D'altra parte ce lo immaginiamo il vecchietto a "scuola"?
Forse... che sia per questo che l'art. 11 della legge forense n. 247/2012 («Formazione continua»), nel prevedere l'obbligo di formazione continua e permanente, fissa una serie di esclusioni, che, da alcune parti, sono state definite "autentici privilegi", dalle nostre parti amiamo definirle "incomprensibili"?
Si riporta la norma in parte qua: “Sono esentati dall’obbligo [di formazione continua]: … gli avvocati dopo venticinque anni di iscrizione all’albo o dopo il compimento del sessantesimo anno di età; i componenti di organi con funzioni legislative e i componenti del Parlamento europeo; i docenti e i ricercatori confermati delle università in materie giuridiche”.
Di tutte le esclusioni - se possono essere comprese quelle relative ai "docenti e ricercatori confermati", poiché si può supporre che se insegnano materie giuridiche, la loro preparazione continua è ritenuta implicita alle funzioni svolte - perché mai debbono essere esclusi gli altri?
Quali motivi hanno ispirato il legislatore per giungere a ritenere che i cittadini non devono essere garantiti sulla competenza e sull'aggiornamento ad oras, quando gli avvocati sono “anziani” o vengono "nominati" in una assemblea legislativa? Mica si fa un concorso per essere messi in lista...
Ha mica fatto il legislatore quattro conti?
Be', almeno abbiamo una conferma: il legislatore, oltre a non saper scrivere le norme, non sa neppure far di conto...
E dopo?
Anziché rimanere aggiornato, un avvocato di 50 anni o giù di lì, ha la patente per leggere La Gazzetta dello Sport h24 (se maschio), o fare corsi di uncinetto h24 (se femmina)?
Che vi sia una presunzione di onniscienza che pervade l'avvocato in tali casi (e non lo sapevamo)?
O forse la formazione assunta negli anni precedenti rilascia gradualmente nel tempo altra formazione, come l'antibiotico dei tre giorni?
O è come per gli interessi sui titoli: fatto l'investimento iniziale le cedole vanno in automatico nel futuro...?
Mah!
A pensar male si fa peccato ma, diceva il buon vecchio Andreotti, ci si piglia... E allora, non è che la riforma forense sul punto sia stata "agevolata" da avvocati di una certa età?
.... bisognerebbe sentire dai giovanotti che erano ai vertici del C.N.F. o dell'O.U.A., alcuni ancora tali, altri no....
Insomma, in questi giorni in cui scade il triennio 2011-2013 e bisogna comprovare l'assolvimento dell'obbligo, facendo la somma dei crediti per dimostrare che, avendo raggiunto quota 75 punti, siamo "maestri del diritto", condividiamo quanto detto da alcuni colleghi, e cioè che "se ci sono degli obblighi da assolvere per svolgere la professione, questi dovrebbero valere per tutti, nessuno escluso".
Detto ciò: BUONI CONTEGGI
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