E' vero...abbiamo sempre sostenuto che le sfide ci appassionano!
E' vero...abbiamo sempre sostenuto che le strade in salita mantengono viva la concentrazione verso l'obiettivo!
Tutto vero.
Ma ora, è un po' troppo in salita, un po' troppo "sfida", un po' ....troppo!
Con una difficoltà estrema, che ha visto impegnati i vertici di UNAEP e FLEPAR insieme e separatamente per cercare più "strade" che portassero a Roma..., siamo riusciti ad ottenere audizioni ufficiali nelle Commissioni parlamentari sull'art. 9, DL 90/2014.
Lunedì 7 e Martedì 8 luglio il presidente UNAEP è stato audito, unitamente alle Associazioni FLEPAR e avvocati dello Stato, nelle Commissioni Giustizia (consultiva) e Affari Costituzionali (referente) sull'art. 9 del DL 90/2014.
Vi sono stati anche incontri con singoli parlamentari di peso, fra cui anche la relatrice della Commissione lavoro (consultiva).
Anche altri deputati sono stati edotti della VERITA' sul nostro conto e, onestamente, hanno dovuto convenire che, erroneamente (per la verità sarebbe meglio dire con falsità), era stato loro rappresentato tutt'altro da chi, per pregiudizio, per ignoranza, ma animato dalla sola fretta di twittare o apparire in televisione.
Noi, però, amiamo documentare le cause che vogliamo vincere: e così con CUD e cedolini alla mano, non potevamo essere smentiti, ma abbiamo potuto smentire!
Gli incontri sono andati molto bene, ovviamente in rapporto alla situazione data, che non è più quella del tempo che fu..., ma è quella odierna di piena vigenza del DL 90, vale a dire critica e mortificante.
Chi guadagnava "x", non deve pensare che eventuali accoglimenti di emendamenti siano peggiorativi di quell'importo, ma devono ragionare sul presente: quindi qualsiasi emendamento fra quelli condivisi, non potrà che apportare miglioramenti rispetto all'"xmeno meno meno" odierno.
Anche eliminare un solo "meno" è un risultato stupendo. Da lì a salire, addirittura è degno di un fioretto alla Madonna da parte di ognuno!
Gli orientamenti emersi nelle Commissioni in cui siamo stati convocati ufficialmente, sono stati (finalmente) di comprensione delle specificità di ogni "componente" della pubblica avvocatura e, almeno in sede parlamentare, è emersa evidente l'abnormità degli effetti prodotti in assenza totale di una istruttoria, approfondimento, motivazione.
E' però anche emerso - anzi ci è stato segnalato espressamente in entrambe le Commissioni - che eventuali posizioni isolate e/o troppo specifiche sull'art. 9, rischiano, in questo momento delicatissimo, di pregiudicare lo spiraglio che faticosamente siamo riusciti ad aprire, e di condurre anche ad un peggioramento per tutti della norma.
Al contrario, è stata apprezzata (ed ha addirittura fornito oggetto di domanda specifica) l'unità - pur nelle diverse accezioni -con cui ci siamo posti innanzi alle due Commissioni.
In altre parole, se non ci dimostriamo compatti e convergenti sulle possibili modifiche emendative, non sono loro a scegliere un emendamento piuttosto che un altro, perchè una norma c'è già.
Sappiate che il governo è, ovviamente, contrario a qualsiasi modifica.
Questa la linea su cui le Commissioni hanno aperto lo spiraglio detto:
E' STATA TROVATA CONVERGENZA NELL'APPOSIZIONE DI UN TETTO, COSICCHE' "RISORGEREBBERO ANCHE LE COMPENSATE, CON IL LIMITE CHE NON SONO CORRISPOSTI COMPENSI PROFESSIONALI IN CASO DI COMPENSAZIONE AL SUPERAMENTO DEL LIMITE RETRIBUTIVO DI CUI ALL'ART. 23 TER DEL D.L. 201 DEL 2011, CONVERTITO CON MODIFICAZIONI DALLA LEGGE 214 DEL 2011 E MODIFICATO DALL'ART. 13 DEL D.L. 66 DEL 2014, CONVERTITO CON LEGGE 89 DEL 2014.
SULLE LIQUIDATE, OVVIAMENTE,SI E' PRECISATO CHE IL COMMA 1 NON SI APPLICHI AGLI AVVOCATI DEGLI ENTI TERRITORIALI (TUTTI) E DEGLI ENTI PUBBLICI.
Pertanto, detto questo, chiunque voglia parlare con deputati/senatori (anche la collega che ha il marito sindaco braccio destro di Renzi), non solo fa cosa gradita, ma anche importante; soltanto dovrà necessariamente tenere la linea già concordata/caldeggiata nelle Commissioni, sapendo che scostamenti da questa possono arrecare pregiudizio a tutti gli altri, assumendosi grosse responsabilità, visto che entro domani dovremo mandare gli emendamenti su cui vi è la disponibilità del parlamento.
Raccomando dunque di evitare ragionamenti personalistici che non portano da nessuna parte.
La fatica è davvero tanta. Non vanifichiamo queste "aperture" che mai avremmo pensato di ottenere e speriamo giungano in porto. Per poter ottenere questo risultato è proprio adesso il momento di utilizzare la maggior cautela che si può.
L'ideale sarebbe far parlare una voce sola.
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