venerdì 14 dicembre 2012

Regalare un Convegno è veramente poca cosa per un grande uomo...

Il 1° dicembre scorso si è svolto a Milano un importante Convegno sull'Avvocatura e, più in specifico, sull'Avvocatura pubblica.
Sapevamo che sarebbe stata una occasione di grande partecipazione, numerica e di personalità.
Ecco allora l'idea.
Il Convegno doveva avere un obiettivo più sottile, dapprima nascosto, poi emerso con tutto il suo "meraviglioso fragore": celebrare il valore di un solo uomo. Vir bonus dicendi peritus.

E abbiamo scelto di farlo con immagini, parole e gesti.
Nulla è stato di troppo. Semmai il rammarico è che sia stato troppo poco.

Di seguito il discorso di ringraziamento tenuto dal Vice Presidente UNAEP (Unione Nazionale Avvocati Enti Pubblici) in quella splendida ed affollata cornice.

"E’ un onore ed un piacere ancora oggi, ancora una volta, avere tra noi, con noi, l'onorevole Nino Lo Presti.
L'amico Nino. Il Collega Nino.
Mi scuserete se oggi, per la prima volta, devo leggere. Ma pensando a quello che avrei dovuto dire a nome di tanti Colleghi, mi sono sentita investita di un compito gravoso: quello di esprimere, a parole, il privilegio di aver collaborato strettamente con Nino -o forse è più preciso dire di averlo strettamente “stressato”, “incalzato”, “assillato”- per farlo interessare a noi.
Ringraziarlo pubblicamente, in questa sede, di fronte anche ai moltissimi colleghi del libero foro, è un onore ancora più grande, perchè consente di andare in controtendenza rispetto al diffuso senso di antipolitica, e quindi dimostrare che non tutti sono uguali. Che le persone serie e responsabili ci sono ancora. Ed è bello che si sappia.
Come si esprime a parole la riconoscenza?
Come si trasmette l'orgoglio di aver conosciuto una persona speciale senza rischiare di cadere nel banale?
Soprattutto in un periodo storico ove ci si esprime solo con freddi tweet o sms, che si sostituiscono alla parola. Ove le inclinazioni della voce e le emozioni non traspaiono. E allora siamo disabituati ad esprimere i sentimenti l'un l'altro. In un crescendo di indifferenza e povertà.
E' un periodo povero, dunque, in tutti i sensi, anche povero di valori come la riconoscenza, l'affetto, oramai in disuso per tutti. Noi però vogliamo essere diversi. Noi vogliamo esprimerli i sentimenti, la riconoscenza. A voce. Magari rotta, ma sincera.
Per noi, componente pubblica dell'Avvocatura, Nino è più di un amico. E' stato una guida nella giungla del Parlamento, in cui ci ha condotti quasi per mano, dopo aver compreso le nostre battaglie, animato dalla stessa curiosità che ha pervaso noi. Curiosità che denota intelligenza non comune.
Nelle molte occasioni di dialogo e di confronto abbiamo sempre avvertito in lui l'istinto, che non tutti hanno, di aiutare, di aiutarci, per la passione di farlo, verso un obiettivo che evidentemente ha sentito suo.
Nino ha colto le sfumature delle nostre peculiarità, ma allo stesso tempo le ha filtrate attraverso la propria esperienza, fra ciò che era utile e ciò che poteva essere a noi dannoso. Questo filtro, sapiente, ha portato a centrare l'obiettivo.

Non sappiamo se la riforma forense verrà approvata. Quel che è certo è che Nino ha seguito l'art. 23 che ci riguarda dall'inizio alla dichiarazione di voto finale.

Non so che altro dire, vorrei che non ci abbandonasse ora, ora che è chiamato ad un ruolo diverso. Non meno importante, ma diverso.

Ora che è il neo Presidente onorario, con lui speriamo di incrociare ancora le nostre strade.

Nino, ti siamo grati. L'UNAEP ti è grata.

E ti auguriamo con tutto il cuore ogni bene per la tua futura esperienza.".

Nessun commento:

Posta un commento