venerdì 21 dicembre 2012

Dalla legge Cincia alla legge del 21.12.12..Quando un palindromo rende felice l'Avvocatura

Il prevedere terribili sventure non ha mai portato grandi frutti. Cassandra docet al riguardo!
Al contrario, diceva il bravissimo Tonino Guerra, "l'ottimismo è il sale della vita".

U.N.A.E.P. ci ha creduto fino all'ultimo.
Il Vice Presidente, nella mail d'auguri inviata all'intera componente pubblica, ha esortato a crederci.
Ha ricordato che il fatalismo sommato all'ottimismo, anche quando non raggiunge l'obiettivo, serve comunque a stare bene!
Ha ricordato che le cose vanno come devono andare ed agitarsi non serve a nulla.

E oggi, venerdì 21.12.12, data particolarmente evocativa in quanto "palindroma", il Senato ha approvato la riforma forense con legge ordinaria dello Stato, confermando la lieson che lega tutte le Cassandre dalla mitologia greca ad oggi: il boomerang della ...sfiga!
Il ministro Severino per prima, che di professione dovrebbe fare l'avvocato, aveva appena dichiarato che "il nuovo ordinamento forense non era una priorità" (così il Sole 24 Ore di oggi a pag. 25)....
Non discuto della pessima figura che la persona in sè ha fatto, né della figura fatta come ministro. Mi indigna, invece, che questa persona sia una "collega".

Le altre Cassandre sono i vari giornalisti di cui già ho detto, di cui uno difeso da Ichino, anch'egli "professione avvocato", per i quali vale il detto che "un bel tacer non fu mai scritto". E per chi dello scrivere fa il proprio mestiere......vale l'insegnamento di mio nonno, il quale sosteneva che per parlare bisogna sapere cosa dire e per sapere cosa dire occorre conoscere ciò di cui si parla. Altrimenti meglio tacere.
....Ma non fu mai scritto........

Ora però è il momento della soddisfazione, il momento del costruire e non certo di curarsi di loro. Non c'è tempo... Passiamo avanti!

L'unica fra le professioni che riveste un rango costituzionale, che esiste da quando esiste il mondo, non poteva essere disciplinata da un regolamento governativo, come avrebbe voluto la signora-7-milioni-di-euro!

Ma come si fa??
Rammento che già ai tempi dell'antica Roma gli avvocati esistevano e lavoravano (al pari dei magistrati e medici). Oggi invece si vogliono regolare per legge ordinaria le professioni non ordinistiche e per regolamento l'unica professione costituzionalizzata?
Nulla in contrario a che le non ordinistiche abbiano una legge, per carità, ma non puà non averla l'Avvocatura.

Chi ha qualche reminiscenza di studio classico, rammenterà le raccolte di leggi di Publio Scevola, di Cicerone, i codici di Giustiniano, che la Severino dovrebbe ricordare essere la base di tutto il diritto moderno.
La professione forense era molto in vista, per il clima infuocato che già allora si respirava nei tribunali; gli stessi giovani (quelli che oggi definiamo "praticanti"), venivano condotti prestissimo in tribunale allo scopo di imparare l’eloquenza dei principi del foro.
Ma ci ricordiamo di Catone il Censore?
Proprio grazie alla sua espertissima eloquenza riuscì sempre a salvarsi dalle accuse che gli erano rivolte. Non solo. E Giulio Cesare? Non si impose forse all’attenzione dei politici quando, appena ventenne, arringò contro l'aristocratico Gneo Cornelio Dolabella accusato di concussione? E Cicerone?
Ebbene, sin da allora l’avvocatura era considerata un’alta funzione civile, e l’assistenza forense era sancita dalla legge Cincia del 204 a.C.

Dobbiamo allora essere orgogliosi di appartenere all'Ordine che fu di Catone, di Cesare e di Cicerone.

Anche oggi la libertà dei cittadini -economica, fisica, amministrativa- è nelle mani degli avvocati, la cui corretta difesa deve poter contare su solide basi normative e solide garanzie.

Dobbiamo allora essere contenti che nel XXI Secolo si sia giunti ad una riforma dell'avvocatura le cui regole erano ferme tra la prima e la seconda guerra mondiale!

Come dire ...dalla legge Cincia alla legge Palindroma!

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