lunedì 16 giugno 2014

Consiglio dei Ministri n.20 del 13/06/2014

2 commenti:

  1. E adesso lo Stato si è fatto un'altra legge: si prende anche gli onorari che spettano agli avvocati in virtù del mandato a difendere. Nel senso: il cliente privato paga l'avvocato comunque, anche quando la causa termina a spese compensate; lo Stato ringrazia l'avvocato pubblico per il lavoro che ha fatto, gli dice "stai tranquillo" e non paga niente. Il solito gigantesco conflitto di interessi perchè chi stabilisce le regole con legge è anche datore di lavoro pubblico e si fa beffa della contrattazione collettiva alla quale dieci anni fa ha riservato (sempre con legge) il trattamento economico dei lavoratori pubblici, per poi farsene beffa quando fa comodo per affrancarsi dagli obblighi stabiliti dal contratto collettivo. Allora dal cilindro del prestigiatore esce puntuale la fantastica idea che la spesa pubblica deve essere ridotta non pagando i lavoratori per la professionalità che hanno, mentre continua lo sperpero del denaro pubblico con le pensioni d'oro di personaggi messi dalla politica ai vertici della PA e miliardi di euro alle banche che lasciano poi morire le imprese nel Bel Paese.
    Gli avvocati pubblici operano nelle aule di giustizia ove si accerta la legalità di quanto fatto dall'Amministrazione e quelli che lavorano negli enti locali hanno lo stipendio di 1400 euro al mese. Questa legge del Governo Renzi non tiene conto di questo: esprime solo la volontà di sostituirsi anche alla contrattazione imponendo la propria volontà. Come già successo anche prima di Renzi.

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  2. Aggiungiamo pure l intenzione di raddoppiare la percentuale dei dirigenti a contratto, fonte di clientelismo e spreco dì risorse pubbliche e dopo tiriamo le soluzioni.

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