Donatella Ferranti, deputato del PD e capogruppo in Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, ha sostenuto “Ce la metteremo tutta per approvare la riforma forense. Ma il testo cambierà”.
Poco male se il problema fosse solo che il testo cambierà...
Dal 1933 ad oggi il mondo è cambiato, il contagiri di ogni professione viaggia accelerato tra twitter, facebook, blog, ecc., in Europa l'Avvocatura possiede leggi datate al massimo un ventennio, e noi? ...Noi, il Paese con 240.000 avvocati ed un esercito di Cassazionisti che neppure l'intera Europa riesce a mettere insieme, noi abbiamo un corpo normativo più vecchio della vecchia Carta costituzionale, che neppure regolamenta la pubblica avvocatura, che manco sa cos'è la PEC o la notifica via fax....!
Allora il problema non è che il ddl venga modificato. Il problema è ben altro, e la Ferranti lo sa bene. Il tema è sempre lo stesso, e vale per la riforma forense, come ad esempio, per la legge elettorale o il taglio dei vitalizi o altro ancora: fare bella figura con poco!
Infatti, presi singolarmente i parlamentari sono sempre disposti e disponibili a fare tutto e il contrario di tutto. Solo che quando si tratta di "stringere" ognuno inizia con i "distinguo".
Venedo al caso di specie, il tema non è se la legge cambierà. Il tema è che -ammesso e non concesso che venga nuovamente calendarizzata in aula (al momento il ddl è scomparso dai ...radar..)- se il testo in aula cambierà, la riforma dovrà necessariamente tornare in Senato, che già l'aveva licenziata.
Pertanto, sperticarsi a voler far bella figura dicendo che si tenterà in ogni modo di approvare il ddl di riforma forense ...ma modificato, è un gran bel modo per far finta che tutto cambi perchè nulla cambi!
Questa, comunque, la dichiarazione della Ferranti ripresa dal CNF.
"17/09/2012 - Donatella Ferranti, capogruppo Pd nella commissione giustizia della Camera, in questa intervista richiama il Governo alla mediazione.
“Ci aspettiamo che il Governo partecipi attivamente alla discussione degli emendamenti e dia il suo contributo fattivo per individuare soluzioni di mediazione. L’assenso condizionato alla legislativa è ormai in fatto superato rispetto alla prospettiva finale che è quella di approvare una riforma organica dell’ordinamento forense in questa legislatura”.
Usa toni distensivi Donatella Ferranti, capogruppo Pd in commissione giustizia alla camera, che sarà componente di quel comitato dei nove che in aula dal 25 settembre si occuperà di verificare tutti gli emendamenti che i gruppi presenteranno alla riforma. “E che cercherà di trovare utili mediazioni”, spiega la Ferranti. Perché anche il Pd ha i suoi emendamenti…
Domanda. L’Avvocatura chiede a gran voce questa riforma. La camera l’approverà la prossima settimana?
Risposta. Ce la metteremo tutta. Ma il testo cambierà. Per quanto riguarda il Pd, il testo in aula non può essere quello finale. E vorrei sgombrare il campo da possibili equivoci: il testo sarebbe cambiato anche in legislativa. Certo, la discussione in aula è più complessa. Ma ora bisogna puntare al risultato finale.
Domanda. Però anche il Governo dovrà mediare…
Risposta. Certo, anche il Governo.
Domanda. Secondo il Pd come dovrebbe cambiare il testo?
Risposta. Per quanto ci riguarda, proporremo di circoscrive la riserva, che deve rimanere, ma alla consulenza connessa alle attività tipiche dell’avvocato: assistenza e difesa in giudizio. Occorre anche rivedere tutto il sistema proposto per il mantenimento della iscrizione all’albo. Occorre rivedere anche il nodo specializzazioni, capire se la previsione attuale sia sufficiente o se non è necessario affiancare procedimenti più efficaci per l'acquisizione del titolo. Ma porremo anche la questione dell’accesso: riteniamo infatti che oltre e meglio del principio di effettività, la qualificazione della professione passi da un sistema di accesso che sia effettivamente selettivo.
Domanda. Ne avete presentati molti altri…..
Risposta. Domani abbiamo un incontro proprio per verificare l’attualità di quelli già presentati. Verificheremo quali confermare".
Usa toni distensivi Donatella Ferranti, capogruppo Pd in commissione giustizia alla camera, che sarà componente di quel comitato dei nove che in aula dal 25 settembre si occuperà di verificare tutti gli emendamenti che i gruppi presenteranno alla riforma. “E che cercherà di trovare utili mediazioni”, spiega la Ferranti. Perché anche il Pd ha i suoi emendamenti…
Domanda. L’Avvocatura chiede a gran voce questa riforma. La camera l’approverà la prossima settimana?
Risposta. Ce la metteremo tutta. Ma il testo cambierà. Per quanto riguarda il Pd, il testo in aula non può essere quello finale. E vorrei sgombrare il campo da possibili equivoci: il testo sarebbe cambiato anche in legislativa. Certo, la discussione in aula è più complessa. Ma ora bisogna puntare al risultato finale.
Domanda. Però anche il Governo dovrà mediare…
Risposta. Certo, anche il Governo.
Domanda. Secondo il Pd come dovrebbe cambiare il testo?
Risposta. Per quanto ci riguarda, proporremo di circoscrive la riserva, che deve rimanere, ma alla consulenza connessa alle attività tipiche dell’avvocato: assistenza e difesa in giudizio. Occorre anche rivedere tutto il sistema proposto per il mantenimento della iscrizione all’albo. Occorre rivedere anche il nodo specializzazioni, capire se la previsione attuale sia sufficiente o se non è necessario affiancare procedimenti più efficaci per l'acquisizione del titolo. Ma porremo anche la questione dell’accesso: riteniamo infatti che oltre e meglio del principio di effettività, la qualificazione della professione passi da un sistema di accesso che sia effettivamente selettivo.
Domanda. Ne avete presentati molti altri…..
Risposta. Domani abbiamo un incontro proprio per verificare l’attualità di quelli già presentati. Verificheremo quali confermare".
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