giovedì 28 marzo 2013

La responsabilità della pubblica amministrazione. Aggiornamento forense, cultura e tradizioni ad Ascoli Piceno


Anche quest'anno, l'Unione Nazionale Avvocati Enti Pubblici - U.N.A.E.P. si riunisce ad Ascoli Piceno, ove inaugura la stagione dedicata alla "formazione continua", divenuta obbligo di legge in conseguenza dell'art. 11, L. 31 dicembre 2012, n. 247, meglio nota come "riforma forense".                                   www.unaep.com
Nella cornice di Ascoli Piceno U.N.A.E.P. ha fissato uno dei propri tradizionali momenti d'incontro.

Nel suo centro storico, costruito quasi interamente in travertino, fra la ricchezza artistica e architettonica che lo contraddistingue, da anni organizziamo riuscitissimi Convegni, densi di soddisfazioni.

In questa bella città, oltre la "cultura forense", ci piace coniugare "cultura storica" e "tradizione", che ad Ascoli sono fortemente presenti, anche visivamente: basta pensare alle diverse torri gentilizie e campanarie presenti, tanto da essere indicata come la Città delle cento torri.
Nel centro storico si trova la rinascimentale Piazza del Popolo, davvero una tra le più belle piazze d'Italia.

Qui si trova l'Antico Caffè Meletti, edificio che conserva il fascino dello stile liberty, considerato il ritrovo dei personaggi più illustri, nonché punto d'incontro di cultura e di vita mondana.

La città è inoltre intrisa delle vicende storiche della famiglia Guiderocchi, della quale è conservato lo splendido palazzo, ora adibito ad hotel.

Alla fine del Quattrocento, infatti Ascoli subisce la tirannia di Astolfo Guiderocchi, da cui viene liberata nel 1506, da Giulio II. I Guiderocchi furono in sostanza dei tiranni, e pur tuttavia, la storia di questa famiglia è fusa  con quella della città, che li ha visti protagonisti per oltre 200 anni, e da cui furono esiliati.
Solo verso la metà del '500, il Consiglio degli Anziani di Ascoli dispose che la famiglia Guiderocchi fosse riammessa in città con l'approvazione papale, sicché Astolfo Guiderocchi poté rientrare in città assieme al figlio Gian Francesco, divenendo anche componente del Consiglio degli Anziani fino alla sua morte.

Il Consiglio degli Anziani si riuniva nel Palacium Populi, costruito fra il XIII e XIV secolo, già sede dei potenti che ebbero la signoria sulla città -come appunto Guiderocchi - e in seguito, diventato un "libero Comune", rimase destinato a sede della rappresentanza popolare della città.
Durante il ventennio fascista venne denominato Casa del Littorio
oggi è il Palazzo dei Capitani.

E' in questa cornice marchigiana che avvocati pubblici, avvocati del libero foro, giudici della Corte dei Conti, magistrati amministrativi, ordinari, professori universitari e pubblici amministratori, cercheranno di rileggere la responsabilità della pubblica amministrazione alla luce delle recenti innovazioni apportate dalla legge 6 novembre 2012, n. 190 (c.d. "legge anticorruzione"), e dal recentissimo schema di DPR contenente il nuovo Codice di comportamento dei dipendenti pubblici.

Alla prossima puntata l'esito della convention e, magari, qualche fotografia non di bei luoghi, ma di belle persone!


venerdì 15 marzo 2013

UNAEP all'inaugurazione dell'anno giudiziario TAR 2013


-Unione Nazionale Avvocati Enti Pubblici-
Atto costitutivo per notaio Dobici Bertone del 6.10.71 rep. 718018.Cod.fisc.96111300586
Organismo sindacale rappresentativo di categoria. Riconoscimento del Min. Lavoro n.14399/88

Inaugurazione anno giudiziario 2013
TAR per l’Emilia-Romagna
Signor Presidente
Autorità
Colleghe e Colleghi

L’Avvocatura Pubblica considera un onore quello di poter prendere la parola anche quest’anno in questa solenne Cerimonia di “doppia” Inaugurazione.
Siamo oramai presenti alle aperture degli anni giudiziari in numerosi TAR italiani. Questo ci fa sentire parti integranti delle istituzioni del pianeta “amministrazione pubblica”, di cui pure i giudici amministrativi e l’Avvocatura dello Stato fanno parte. Al riguardo rammentiamo che l'appellativo "pubblica" accanto al termine "avvocatura", non é un copyright esclusivo, ma qualifica una funzione: l’interesse pubblico prima di tutto, che altro non è poi che l’interesse del cittadino.
Sarò brevissima. Evidenzio in ordine sparso alcuni punti di sostanza.
1° – Dal 2 febbraio è vigente lo Statuto dell’Avvocatura, al cui art. 23 si trova per la prima volta disciplinata l’Avvocatura degli enti pubblici. A questo importante traguardo l’Associazione - che oggi, qui, ho il privilegio di rappresentare - ha posto la massima attenzione, lavorando ad esso per l’intera passata legislatura, sia in fase propositiva, che emendativa e consultiva nelle sedi Parlamentari. Tale disposizione rende più evidente l’intreccio fra funzione della pubblica Avvocatura e funzione primaria della giustizia - ovvero la tutela dei diritti e interessi dei cittadini quale fine istituzionale della P.A.- marcando con maggior vigore la collaborazione con la Magistratura, con la quale siamo onorati di lavorare in piena armonia.

2° – Lo spettro delle materie che trattiamo, come ricordato dal Presidente, è amplissimo; ma vorrei rilevare che il contenzioso che emerge e qui giunge, è solo la punta di un iceberg, perché ciò che riesce ad essere composto mediante consulenza all’interno delle nostre Amministrazioni, grazie alla responsabilità, professionalità ed indipendenza degli avvocati pubblici, è quanto di più vasto e variegato si possa immaginare.
E ciò, crediamo, merita di essere sottolineato proprio in questa Sede, innanzi ai Magistrati a cui ci accomunano valori fondanti, quali la legalità, la buona amministrazione, la qualità e l’efficienza dell’azione amministrativa, profondamente radicati nelle donne ed uomini delle istituzioni di cui insieme facciamo parte, ciascuno con il proprio ruolo.

3° - L’aumento abnorme dei costi per l’accesso alla giustizia. E’ un problema grande che riporta alla mente come già nel 1954 Calamandrei ebbe a dire “La legge è uguale per tutti è una bella frase che, scritta sulla testa dei giudici, rincuora il povero; ma quando egli si accorge che per invocarla occorre quella ricchezza che non ha, allora la frase sembra una beffa alla sua miseria” . Riteniamo sia un dato da segnalare, perchè colpisce tutti. Anche la P.A., che alla fine siamo tutti noi. Al riguardo stiamo lavorando alla proposta da fare al nuovo Parlamento di “prenotazione a debito” del C.U. (come l’Avvocatura di Stato), da compensare con una corrispondente riduzione dei trasferimenti erariali. Vantaggi: enormi, poiché il tributo va corrisposto subito, mentre il trasferimento di norma tarda sempre.

Concludo: il difficilissimo momento che stiamo attraversando richiede a tutte le nostre Istituzioni ed a noi tutti, il massimo impegno nell’esercizio delle funzioni e la massima disciplina nell’accettazione dei necessari sacrifici. E visto che il segreto della giustizia sta in una sempre maggior umanità e in una sempre maggiore vicinanza umana tra avvocati e giudici, s

iamo certi, Presidente, di poterle assicurare che l’Avvocatura pubblica ed i suoi componenti, nel calcare quotidianamente da tutta la Regione queste Aule, faranno ogni possibile sforzo per essere all’altezza dei compiti loro affidati e delle funzioni costituzionali rivestite, nella convinzione che solo l’impegno sinergico di giudici, avvocati pubblici e libero foro, in momenti di così grave crisi economica, costituisca l’occasione per rimettere in gioco la propria passione per l’approfondimento e la voglia di costruire ed impegnarsi per il bene comune.

Sempre Calamandrei diceva: “la toga, uguale per tutti, riduce chi la indossa a fedele difensore del diritto”.

Voi la indossate, noi la indossiamo.

E’ con questi propositi e con spirito di servizio, che la pubblica avvocatura si accinge, signor Presidente, Magistrati, Autorità, Colleghi e presenti tutti, ad affrontare il nuovo anno giudiziario, augurando Buon Lavoro.