martedì 12 aprile 2016

Eddai Pino nun me scuccia'..

unaep e uil lutto
Domenica mattina, appena rientrata da Salerno, ho ricevuto, incredula, una telefonata.
Sono stata costretta a dare una di quelle notizie che mai avrei voluto dare. 
Pino Dardo, past president Unaep sabato notte ci ha lasciato. 
Eppure eravamo insieme venerdì fino a sera a Salerno ....
Ci si era ritrovati nella splendida occasione che ci aveva riuniti a tutti i meravigliosi amici campani. 

Siamo tutti vicini alla famiglia a cui è stato così improvvisamente e prematuramente  strappato


Ho conosciuto Pino nel 2005.

11 anni fa.
L'occasione fu uno dei soliti attacchi alla pubblica avvocatura, il primo di una lunga serie.
Fu casuale. Ero così furiosa perché mi sentivo sola, mi mancava un gruppo di riferimento, che unendo le forze a facesse sentire la propria voce. Navigando su internet, trovai questa sigla, UNAEP, e dei numeri di telefono.
Chiamai il primo che trovai. Non mi rispose nessuno.
Chiamai il successivo. Mi rispose Pino.
Da allora iniziò un rapporto 
che portò frutti copiosi e di qualità, che tutti potete vedere.
Volevamo entrambi una Unaep grande e unita.
Una Unaep che trasmettesse orgoglio e che facesse sentire orgogliosi di essere avvocati dipendenti.
Una Unaep dove il senso di appartenenza superasse qualsiasi diversità fra chi la componeva.
Penso che lui vedesse in me proprio la caparbietà di raccogliere la gente e di trasmettere motivazione, la stessa che aveva perseguito e che si era stufato di predicare al vento.
Mi diceva che eravamo molto simili. Si era riappassionato, aveva ripreso un nuovo slancio.
Dal 2005 con Pino avevo condiviso tutte le iniziative che, con vulcanica personalità, gli sottoponevo. 
Lui, uomo del sud, era stato sconvolto nella sua placida vita presidenziale....
E allora via senza più una sosta. Le cose fatte non devono essere elencate. Le conosciamo tutti.
Rammento solo la grande battaglia svolta in Parlamento per ottenere l'art. 23 della nuova legge forense. Pino teneva molto a questo risultato.
Io lottai strenuamente, caparbiamente e orgogliosamente gli portai il risultato: era il 2012, mai visto Pino cosi contento, era un evento a cui aveva mirato da sempre.
Lui mi diede tanta soddisfazione: "Antone' sienti a me, dopo di me devi esserci tu"! e una grande responsabilità.
Poi divenne capo avvocatura del Comune di Napoli.
Riconoscimento più che meritato, professionalmente e personalmente.
Sono stati gli ultimi suoi anni da avvocato pubblico, ma solo formalmente, perché Pino avvocato pubblico lo era dentro!
Ricordo quel periodo perché mi mancava il suo appoggio: era sempre pressato da impegni, da carenze da colmare. Più volte ho avuto la sensazione che fosse preoccupato, cambiato da questo impegno in Avvocatura. 
O semplicemente gli mancava già Unaep, di cui in quel periodo non era più riuscito ad occuparsi come avrebbe voluto.
...Io continuavo, invece, imperterrita a torturarlo. Ricordo che chiudeva sempre ogni discorso sulle mille iniziative in cui volevo coinvolgerlo con:
"Eddai Antone' nun me scuccia'. Tengo troppo da fa'. Pensaci tu che a me vabbene" (scusate la pronuncia....).
Poi il momento in cui è andato in pensione e mi ha passato il testimone .... 8 anni dopo la nostra prima telefonata.

Voglio così  ricordare così i tanti momenti belli, per noi difficili, ma proprio per questo appassionanti, che hanno marcato la crescita di questa associazione, che da piccola è diventata grande e conosciuta.
Io credo che ne fosse molto orgoglioso....


Catania, 9-10 giugno 2011


Voglio chiudere ricordando gli ultimissimi avvenimenti dei giorni scorsi.
Credo che le cose non accadano mai per caso.
Pino mi aveva telefonato una quindicina di giorni fa, poco prima di Pasqua. Una lunga telefonata, che avevo concluso dicendo che lo avrei visto volentieri a Salerno l'8 aprile.
Venerdì Pino era lì. Ne ero certa. Le cose si sentono.
Era dal giugno del 2014, a Bologna, durante il convegno in cui l'avevo invitato con il suo inseparabile amico, l'eccellente prof. Troncone.
Mi sono alzata e sono andata da lui, e dopo più di un anno, l'ho abbracciato e baciato. 
Penso che Pino sia stato contento di rivedere tanta partecipazione nella sua terra. Un evento in cui l'entusiasmo aleggiava ovunque.
Al di là di tutto, la verità è una sola: Pino, e per suo volere, io, abbiamo fatto la "storia" della Pubblica Avvocatura.
Questo solo conta. Questo sarà ricordato di Pino. 
Null'altro!

Oggi, col senno del poi, per sgombrare ogni ombra, mi spiace solo non avergli detto venerdì:
"Pino nun me scuccia'. Tengo da fa' ......"

                                                                                          Napoli, 16 giugno 2012 - Biblioteca CastelCapuano
foto collage dardo
Si pensa sempre che le cose siano infinite, che le persone siano sempre là, che se una cosa non si dice adesso, si dirà domani...

La vita riserva altri programmi. E a volte il domani non c'è per tutti.

E allora lo dico adesso, ricordandolo così, come nella foto qui accanto, nella sua Napoli, intento a presiedere il Convegno proprio sull'anticorruzione, che venerdì a Salerno ho ricordato, poiché da lì, il 16 giugno 2012, eravamo partiti.

Non sapevo venerdì scorso che qui, invece, Pino si sarebbe fermato.....

EDDAI PINO NUN ME SCUCCIA'!




martedì 9 febbraio 2016

#UnaepINTERNATIONAL #FranceItalie #AvocatsBarreau #AvvocaturaPubblica



Il 5 febbraio si è svolto un incontro sulle specificità della professione forense in Italia e in Francia, presso il Consiglio dell'Ordine di Parigi. 
L'incontro è stato organizzato dalla Commission France Italie dell'Ordine Avvocati di Parigi, diretta dall'avv. Martina Barcaroli de Varannes.



                                                                                                             PROGRAMMA

NUMERI A CONFRONTO



Nell'intera Francia vi sono circa 40.000 avvocati e solo 90 cassazionisti.

In Italia ve ne sono 240.000, di cui circa 60.000 cassazionisti.


SITUAZIONE IN FRANCIA

Non esiste in Francia una avvocatura dipendente ("avocats salariées"), ma stanno iniziando a ragionare sul tema. 
Di qui l'interesse verso l'avvocatura pubblica italiana e, nello specifico, l'invito rivolto a UNAEP.

Esistono invece procedure di raffreddamento (preliminare) del contenzioso abbastanza incisive. 
 
Gli avvocati in Francia sono considerati ausiliari di giustizia e la professione di avvocato al momento è solo quella libera. 

Solo dal 1971 hanno uno "statuto" che regola la professione (L. n. 71-1130 del 31 dicembre 1971), con un decreto che organizza la professione dell'avvocato emanato nel 1991 (decreto n. 91-1197 del 27 novembre 1991).



ILE DE LA CITE 
ou se trouve Palais de Justice (et l'Ordre de Paris)


                                 Pont Saint Michel











Nel 1990 è stata modificata la citata legge del 1971 (L. n. 90-1259), ed è stata istituita la "nuova professione di avvocato", provvedendo a riunire gli avvocati e i consulenti legali in un'unica figura professionale: da circa 8.000 avvocati in tutta la Francia sino al 1990, sono così passati a 40.000.
"Nel quotidiano esercizio della sua attività, l'avvocato svolge la duplice funzione di consulente e difensore.
Ai sensi di quanto disposto dall'articolo 4, primo comma, della legge 31 dicembre 1971, gli avvocati avevano ottenuto un regime di quasi monopolio in materia di assistenza e rappresentanza delle parti, di patrocinio e di difesa dinanzi ai giudici e agli organismi giurisdizionali o disciplinari di qualsivoglia natura.
La professione si distingueva per l'assenza di un ordine nazionale, in quanto gli avvocati desideravano conservare una giusta rappresentanza di tutti i fori. Gli avvocati facevano capo a 161 ordini metropolitani e d'oltremare istituiti presso i Tribunali di prima istanza e ogni ordine era "presieduto" dal presidente (del consiglio dell'ordine) ed è amministrato da un consiglio (dell'ordine), che aveva il compito di occuparsi di tutte le questioni che riguardano l'esercizio della professione e di vigilare sull'osservanza degli obblighi professionali degli avvocati e sulla tutela dei loro diritti.
Il Consiglio nazionale forense (CNB, Conseil National des Barreaux), è stato istituito dalla legge del 31 dicembre 1990 (articolo 15): è un'istituzione di pubblica utilità, dotata di personalità giuridica, che ha il compito di rappresentare la professione di avvocato presso i poteri pubblici e di vigilare sull'armonizzazione delle regole e degli usi della professione.
Il Consiglio nazionale forense dispone di un sito Internet che consente a chiunque di accedere gratuitamente alle informazioni sull'organizzazione della professione, alle questioni di attualità che la riguardano nonché a un annuario di tutti gli avvocati iscritti presso gli ordini degli avvocati francesi. La maggior parte degli ordini importanti dispone di propri siti Internet liberamente e gratuitamente accessibili i cui indirizzi figurano nell'annuario degli ordini disponibile sul sito del CNB.
Gli avvocati presso il Consiglio di Stato e la Corte di cassazione costituiscono una professione distinta: essi sono dei pubblici ufficiali nominati in quanto tali con decreto del Guardasigilli (Ministro della Giustizia), che hanno il monopolio della rappresentanza dinanzi alle Corti supreme quando quest'ultima è obbligatoria. Il loro statuto deriva essenzialmente dall'ordinanza del 10 settembre 1817, che istituisce l'ordine degli avvocati presso il Consiglio di Stato e la Corte di cassazione, dal decreto del 28 ottobre 1850, nonché dal decreto n. 91-1125, del 28 ottobre 1991, relativo ai requisiti di accesso a tale professione.
A seguito di un'ordinanza del 10 luglio 1814, il numero degli avvocati presso i Consigli è irrevocabilmente fissato a sessanta. Tuttavia, con decreto del 22 aprile 2009, è stato permesso al Guardasigilli di creare con decreto nuovi uffici di avvocati presso il Consiglio di Stato e presso la Corte di cassazione, per motivi di buona amministrazione della giustizia, in vista in particolare dell'evoluzione del contenzioso dinanzi a tali organi giudiziari.
Gli avvocati presso i Consigli formano un ordine autonomo al cui vertice si trova un presidente assistito da un consiglio dell'ordine composto da 11 membri. Tale organismo elabora il regolamento interno, esamina le eventuali candidature, assicura la funzione disciplinare e la rappresentanza della professione".

(TRATTO DA
https://e-justice.europa.eu/content_legal_professions-29-fr-it.do)