martedì 16 dicembre 2014

Il curriculum vitae di Barbie, i maniaci del web targato LinkedIn e...lasciatemi stare!

Arrivano quotidianamente richieste di aggiungersi alle

"cerchie" LinkedIn di Tizio, di Mevia, di Caio, di

Sempronio...No No No.. smettela! LinkedIn non lo

attivo!Mi rifiuto!Cancello ogni richiesta senza neppure

aprirla!

LinkedIn è un servizio social, 

apparentemente gratuito(infatti ci sono servizi opzionali 

pagamento), ed è impiegato principalmente per lo

sviluppo di contatti professionali. 

IRONICAMENTE SI POTREBBE GUARDARE IL LATO

COMICO DELLA FACCENDA: 

ANCHE BARBIE E'

SU LINKEDIN!!

e se c'è Barbie, la 

mia compagna

di giochi di bimba,

perchè mai non devo

esserci io??

(P.S. per inciso il CV di Barbie vanta ben 150 carriere alle spalle e ha qualifica di Dream Incubator, che significa che Barbie è una particolare "consulente", che aiuta le ragazze di tutto il mondo a mettere in pratica la loro immaginazione, provare diverse carriere ed esplorare il mondo che le circonda. Il suo motto è "Se puoi sognarlo, puoi esserlo!”).

Ma l'età dei giochi è (purtroppo) finita e anche se potrei

benissimo confrontare il mio CVE con il CV di Barbie, a 

malincuore desisto!


NOI SIAMO pubblici dipendenti e per legge per noi è 

obbligatorio mettere on line curricula, retribuzioni, ecc.

Che sviluppo professionale vogliamo avere?

Abbiamo al contrario l'obbligo di NON sviluppare nulla: IL

VINCOLO DI ESCLUSIVITA' impone proprio l'opposto! 

Si legge su WIKIPEDIA, "Gli obiettivi del sito sono molteplici:

  • Trovare offerte di lavoro, persone, opportunità di business con il supporto di qualcuno presente all'interno della propria lista di contatti o del proprio network.
  • I datori di lavoro possono pubblicare offerte e ricercare potenziali candidati.
  • Le persone in cerca di lavoro possono leggere i profili dei reclutatori e scoprire se tra i propri contatti si trovi qualcuno in grado di metterli direttamente in contatto con loro".
Se un datore di lavoro pubblico volesse procedere contro 

qualche dipendente che gli sta sui "maroni", non fa altro che 

consultare LinkedIn e contestargli tali comportamenti contrari

al Codice dei dipendenti pubblici.

Essere avvocati pubblici, poi, costituisce aggravante: oltre al 

dovere di esclusività gravante su tutti i dipendenti, nel nostro 

caso vi è un vincolo rafforzato dall'iscrizione all'elenco 

speciale e dall'esclusione per qualsiasi altro tipo di 

rapporto.

Senza parlare delle accuse di spam che LinkedIn si è 

beccata per l'invio indiscriminato - anche a chi non ne

vuole mezza - di messaggi di posta che pubblicizzano i 

propri servizi o quelli degli inserzionisti, e questo perché 

permette ai propri utenti di inviare inviti

indiscriminatamente per l'estrazione di indirizzi di posta 

dalle webmail dei propri utenti.

Addirittura si apprende che nell'estate del 2012, 

la blacklist di Spamhaus ha aggiunto LinkedIn per l'invio di 

posta elettronica verso delle spam trap....

E' una schiavitù..

Ma di che parliamo??

Basta documentarsi per vedere che LinkedIn potrebbe creare

problemi al dipendente che se ne avvalga, atteso che lo

scopo principale del sito è consentire agli utenti registrati di

mantenere una lista di persone conosciute e ritenute 

affidabili in ambito lavorativo per sviluppare la propria 

attività....

NON VOGLIO COMPETERE CON BARBIE! 

LA RISPETTO TROPPO...

SPERO QUINDI CHE CESSINO NEI MIEI RIGUARDI QUESTI FASTIDIOSI 

INVITI CHE MI VENGONO MANDATI PER CHIEDERMI DI ADERIRE ED 

AGGIUNGERMI NELLE CERCHIE DI LINKEDIN !!!!!!


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