lunedì 29 dicembre 2014
martedì 16 dicembre 2014
Il curriculum vitae di Barbie, i maniaci del web targato LinkedIn e...lasciatemi stare!
Arrivano quotidianamente richieste di aggiungersi alle
"cerchie" LinkedIn di Tizio, di Mevia, di Caio, di
Sempronio...No No No.. smettela! LinkedIn non lo
attivo!Mi rifiuto!Cancello ogni richiesta senza neppure
aprirla!
LinkedIn è un servizio social,
apparentemente gratuito(infatti ci sono servizi opzionali
a pagamento), ed è impiegato principalmente per lo
sviluppo di contatti professionali.
IRONICAMENTE SI POTREBBE GUARDARE IL LATO
COMICO DELLA FACCENDA:
ANCHE BARBIE E'
SU LINKEDIN!!
e se c'è Barbie, la
mia compagna
di giochi di bimba,
perchè mai non devo
esserci io??
(P.S. per inciso il CV di Barbie vanta ben 150 carriere alle spalle e ha qualifica di Dream Incubator, che significa che Barbie è una particolare "consulente", che aiuta le ragazze di tutto il mondo a mettere in pratica la loro immaginazione, provare diverse carriere ed esplorare il mondo che le circonda. Il suo motto è "Se puoi sognarlo, puoi esserlo!”).
Ma l'età dei giochi è (purtroppo) finita e anche se potrei
benissimo confrontare il mio CVE con il CV di Barbie, a
malincuore desisto!
NOI SIAMO pubblici dipendenti e per legge per noi è
obbligatorio mettere on line curricula, retribuzioni, ecc.
Che sviluppo professionale vogliamo avere?
Abbiamo al contrario l'obbligo di NON sviluppare nulla: IL
VINCOLO DI ESCLUSIVITA' impone proprio l'opposto!
Si legge su WIKIPEDIA, "Gli obiettivi del sito sono molteplici:
- Trovare offerte di lavoro, persone, opportunità di business con il supporto di qualcuno presente all'interno della propria lista di contatti o del proprio network.
- I datori di lavoro possono pubblicare offerte e ricercare potenziali candidati.
- Le persone in cerca di lavoro possono leggere i profili dei reclutatori e scoprire se tra i propri contatti si trovi qualcuno in grado di metterli direttamente in contatto con loro".
Se un datore di lavoro pubblico volesse procedere contro
qualche dipendente che gli sta sui "maroni", non fa altro che
consultare LinkedIn e contestargli tali comportamenti contrari
al Codice dei dipendenti pubblici.
Essere avvocati pubblici, poi, costituisce aggravante: oltre al
dovere di esclusività gravante su tutti i dipendenti, nel nostro
caso vi è un vincolo rafforzato dall'iscrizione all'elenco
speciale e dall'esclusione per qualsiasi altro tipo di
rapporto.
Senza parlare delle accuse di spam che LinkedIn si è
beccata per l'invio indiscriminato - anche a chi non ne
vuole mezza - di messaggi di posta che pubblicizzano i
propri servizi o quelli degli inserzionisti, e questo perché
permette ai propri utenti di inviare inviti
indiscriminatamente e per l'estrazione di indirizzi di posta
dalle webmail dei propri utenti.
Addirittura si apprende che nell'estate del 2012,
la blacklist di Spamhaus ha aggiunto LinkedIn per l'invio di
posta elettronica verso delle spam trap....
E' una schiavitù..
Ma di che parliamo??
Basta documentarsi per vedere che LinkedIn potrebbe creare
problemi al dipendente che se ne avvalga, atteso che lo
scopo principale del sito è consentire agli utenti registrati di
mantenere una lista di persone conosciute e ritenute
affidabili in ambito lavorativo per sviluppare la propria
attività....
NON VOGLIO COMPETERE CON BARBIE!
LA RISPETTO TROPPO...
SPERO QUINDI CHE CESSINO NEI MIEI RIGUARDI QUESTI FASTIDIOSI
INVITI CHE MI VENGONO MANDATI PER CHIEDERMI DI ADERIRE ED
AGGIUNGERMI NELLE CERCHIE DI LINKEDIN !!!!!!
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