giovedì 3 gennaio 2013

Milano, l'Unaep, Nino Lo Presti e ... scorci di "buona politica contro chi soffia sull'antipolitica". (Il Cicalino)..Un augurio per le prossime elezioni

Come già avevamo detto noi in occasione di un Convegno importante svoltosi a Milano il 1° dicembre (ovvero due settimane prima del "simpatico" sparring match ripreso egregiamente da Il Cicalino e che ha visto protagonisti il nostro Presidente Onorario, Nino Lo Presti, e il giornalista Aldo Cazzullo), dicevamo che NOI PER PRIMI ABBIAMO DECISO DI ringraziare l'On. Lo Presti  "pubblicamente di fronte anche ai moltissimi colleghi del libero foro (...) andando in controtendenza rispetto AL DIFFUSO SENSO DI ANTIPOLITICA, E QUINDI DIMOSTRARE CHE NON SONO TUTTI UGUALI. CHE LE PERSONE SERIE E RESPONSABILI CI SONO ANCORA. ED E' BELLO CHE SI SAPPIA".

Il Convegno di Milano, infatti, oltre a vedere riuniti a Palazzo di Giustizia un "concentrato" davvero rilevante di personalità (si pensi a Pisapia, Ambrosoli, Lo Presti, al presidente dell'Ordine di Milano, a giudici di chiara fama, ecc.), ha registrato anche un successo davvero rilevante per la nostra componente pubblica, di cui si sono sintetizzati i passaggi fondamentali di questi ultimi 4 anni di impegno di politica forense.


Ciò detto, ci piace iniziare l'anno con un flash del passato, ironico, simpatico, ma prezioso come monito per il futuro della nostra politica, chiamata a breve a rinnovarsi.

http://www.google.com/

tratto da www.ilcalino.net

Botta e risposta sul web,
fra Nino Lo Presti e Cazzullo

Pubblichiamo la lettera di Nino Lo Presti indirizzata ad Aldo Cazzullo e il botta e risposta che ne è scaturito sul web. Tratto da www.ilcicalino.net

 
                      Egregio dott Cazzullo,

            Alcuni amici mi hanno segnalato, non essendo io un suo abituale lettore, un articolo pubblicato sul Corriere della Sera nel quale, tra le altre affermazioni sulla situazione dei Parlamentari in questo fine legislatura si legge ” Quasi disperata la situazione dei peones finiani: la fatwa di Montezemolo e la freddezza di Casini ha gettato nel panico Antonio Lo Presti,…”  non so in base a cosa lei valuti la disperazione.

              So che io giovedì ero in aula, mio ultimo giorno da deputato, a fare il mio dovere: rappresentare le esigenze che vengono dal mio territorio. Cosa che ho sempre fatto con orgoglio in sedici anni.

              So anche di non averla mai incontrata nè ho scambiato con lei mezza parola.

              E so anche che un buon cronista, cosa che dovrebbe essere sempre prima di tutto un buon giornalista pure affermato come lei, non può basare su illazioni e facili e comode banalità quello che scrive.

              In questo caso, quindi, Lei non ha fatto bene il suo mestiere.

              Ritengo inoltre  opportuno precisare di essere Avvocato iscritto all’albo da  32 anni, di  essermi dimesso dalla carica di deputato il 13 dicembre us, di avere provato solo emozione per il nuovo incarico di Consigliere di Stato presso il CGA per la regione Sicilia, e orgoglio per avere servito il mio Paese per ben 16 anni di mandato parlamentare.

               A lei lascio il piacere di sguazzare, con uno stile affatto consono al prestigio della testata su cui scrive,  sulle presunte  tribolazioni dei miei colleghi di cui le è, tuttavia,  ignoto il valore e la grande dignità.
  
              Null’altro che cordiali saluti
                                                                                                    Avv Nino Lo Presti
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Cazzullo non ci sta: al Corriere son così.

Sputtanano la casta,  ma appena la presunta casta li prende in castagna, prima insultano, poi s’irrigidiscono e infine depongono le armi.

Nino Lo Presti è uno che non le manda a dire.

Avvocato parlermitano, uomo tutto d’un pezzo che ama letture classiche, al chiodo fino all’ultimo giorno sullo scranno parlamentare anche in prossimità delle sue dimissioni per altro incarico,  scrive una lettera al commentatore del Corsera. Il pezzo sui deputati disperati in cui si ritraeva un Lo Presti preoccupato per il suo futuro, ha fatto innervosire l’on. finiano che proprio non accetta di stare nel mucchio cazzulliano.

Alla prima lettera, già pubblicata, Cazzullo risponde così:


Ma che permalosoneee

Lo Presti replica:

“Vorrei vedere lei se le dicessero che è un caca sotto disperato.. Voi giornalisti avete bombe atomiche a disposizione… I giornali e massacrate a vostro piacimento persone di cui non conoscete nulla e che , come me , non possono difendersi con gli stessi mezzi. Lei non so se avrà la fierezza di pubblicare la mia lettera ….ma tant’è . Buona fortuna”
Cazzullo cazzeggia buttandola in caciara:

“Dubito che il corriere pubblicherà una lettera di insulti. Il mio era palesemente un passaggio ironico”.
Lo Presti controreplica:

“Non avevo dubbi. Ma se si ritiene insultato il permaloso allora non sono io”.
Cazzullo rilancia:

Be’ ignorante non è una parola carina. Comunque depongo le armi

Lo Presti lo affonda:

“Perché ignorare la storia di una persona è offensivo? Io mi sarei incazzato dippiù se mi avessero detto che non so fare il mio mestiere…..però deporre le armi non le fa onore. Che delusione …… non sempre omen nomen….”
Questi sono i giornali che hanno in mano l’Italia…


Da www.ilcicalino.net

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