E' stato un passo epocale, discusso e ragionato one year long, dato che l'Unione, fondata 44 anni fa (...correva il 1971..!), ha deliberato modifiche statutarie radicali, legate al millennio odierno, ai mutati scenari associativi, in primo luogo, politici ed istituzionali, poi.
L'Assemblea ha partecipato e votato in maniera compatta, con un solo voto contrario su 102 persone presenti.
In vista di questa Assemblea - che oltre all'importante punto all'o.d.g. delle modifiche Statutarie, prevedeva anche la deliberazione su un uso diverso del denaro in cassa - è giunta eco alla presidenza (per via indiretta, anzi per moltissime vie indirette...) di grande agitazione, movimenti "carsici", contatti frenetici da parte di alcuni, con un'attività definibile leopardianamente nella metafora "matto e disperatissimo" (studio), che Leopardi riteneva causa della sua precaria salute ("assorbe tutte le energie e reca gravi danni alla salute").
E' stato riferito pubblicamente che l'intenzione di queste persone (per fortuna davvero due-tre) è "distruggere l'UNAEP" (testuali parole).
Certe cose si commentano da sole. Quindi nel caso della sottoscritta ... non vi è stato commento...
Ma c'è stata:
- "censura pubblica" fra coloro che hanno ricevuto mail di tanta agitazione,
- "riprovazione" fra coloro che ne hanno sentito la mera narrazione,
- "stupore" in chi non comprendeva a che titolo e a quale scopo, ....,
quindi, l'unico esito reale e concreto è stato quello di "cementare" ancora di più l'Unione intorno ai propri Organi rappresentativi, auspicando a chiare lettere l'allontanamento di chi vuole dividere anziché unire, in nome di "non si sa cosa e perchè".
Forse parlare non sarebbe stato meglio?
Ma parlare direttamente, non "sotterraneamente" o "rompendo le scatole" con plurime mail a tanti colleghi, ad eccezione degli interessati dello screditamento mail ....
Forse spiegare quale fine si persegue e perchè e per chi?
IN OGNI CASO ORA E' ACQUA PASSATA E, COME DICE IL PROVERBIO, "NON MACINA PIU'".
Il presente è questa nuova UNAEP, ove lo Statuto non è di 34 articoli, ma di 18. ove gli Organi sono pochi e dotati di forte impronta, dove ogni questione rilevante viene sottoposta all'Assemblea.
Più operatività, meno borbonismo.
Più #UNAEP 2.0, meno #UNAEP 1971
Ogni cambiamento dello status quo ci spaventa, ma occorre riflettere e concludere che i cambiamenti sono positivi: ci fanno crescere, maturare, imparare.
In altre parole, i cambiamenti - della vita, in un organismo associativo, nel lavoro, ecc. - vanno accolti con fiducia, non con pregiudizio.
La vita è questa. E' un continuo cambiamento e, negli ultimi anni, la velocità con cui le situazioni cambiano è aumentata esponenzialmente. E le cose che intimoriscono sono proprio quelle che non si conoscono, l'ignoto...
Eppure sono inevitabili.
Ebbene, chi ha fiducia accetta il cambiamento e pure l'ignoto, senza timore di affrontare anche rischi pur di perseguire obiettivi agognati.
Vogliamo rammentare il proverbio "Chi non risica non rosica"?
Evitiamo di scadere però nel "Rosicare nuoce gravemente alla salute".
Quindi, "perché non provare a salutare l'ignoto come una meravigliosa avventura che potrebbe portarci lontano"?
Cari Amici, tutti insieme possiamo avere fiducia di questo #nuovoverso , della magia che può portare con sè, ma che possiamo scoprire solo avanzando, insieme e compatti.
Da Milano Marittima in poi, ma forse ancora prima, da Bologna (novembre 2013), ciò che si percepisce sempre più chiaramente è la voglia di stare insieme, il desiderio di fare "gruppo" e di parlare, confrontarsi, per poi serrare le fila intorno ai propri rappresentanti, isolando i disturbatori fini a se stessi.
Questo è emerso con chiarezza, appunto, a Milano Marittima, è proseguito a Roma alla Camera dei Deputati, e si è rafforzato a Venezia, ove tanta partecipazione, con sincerità, non si attendeva, uscendo esplicitamente in un dibattito vivacissimo!
Questo è un bellissimo sintomo.
C'è vita sul pianeta #U.N.A.E.P. 2.0!!
C'è da essere fieri che ciò avvenga da quando avanzo alla testa di tante belle persone, cui ovunque andiamo se ne accodano altre, fino ad essere già oggi un piccolo esercito esercito meglio attrezzato: quel gruppo di opliti mal equipaggiati, che ci vedeva rincorrere tutti per ogni cosa, senza armi, senza organizzazioni, senza nulla, oggi un po' alla volta si sta equipaggiando di tutto punto.
- Chi non condivide la direzione, gli obiettivi e il "passo" che questa organizzazione ha preso da un anno a questa parte,
- chi anziché praticare la "fiducia", pratica nascostamente la "sfiducia",
- chi si preoccupa solo di dividere e non di partecipare,
- chi pratica il sotterfugio e non la trasparenza
,
non può certo insegnare cosa sia "democratico" e cosa non lo sia.
Dopo l'orientamento a tal proposito emerso nelle Assemblee di Milano Marittima e, soprattutto, quello spontaneo e diretto, emerso da parte degli iscritti lo scorso venerdì a Venezia,
può uscire così come è entrato (senza iscrizione previa, ma postuma).
Ad oggi i versamenti complessivi pro capite di costoro sono stati 156 euro.
Solo Milano Marittima è costato a testa 250 euro: ovvero per ognuno (compresi i coniugi presenti), abbiamo offerto la gran parte del costo noi, iscritti storici dal 2005, che non fosse altro, meritiamo rispetto.
L'abbiamo fatto col cuore, con la gioia di chi è convinto di far bene.
E il bilancio è che comunque è stato un bene. Abbiamo aperto gli occhi.
Ora, invece, vogliamo occuparci solo di cose serie, e non sprecare un minuto più per leggere mail vigliaccamente inviate ad altri, per le telefonate fatte ad altri, per i messaggi e i whatsapp fatti ad altri.
Ma mai all'oggetto (o soggetto) del perverso "desiderio".
Vogliamo occuparci del nostro futuro, affidandolo a persone che all'interno dell'Unione hanno praticato la fiducia e se la sono guadagnati.
E QUINDI ANDIAMO AVANTI CON ALTRI INCONTRI...
GENOVA 5 GIUGNO 2015
BOLOGNA 8 GIUGNO 2015
FATTI. NON PAROLE.
GRAZIE A TUTTI